Vediamo quali sono gli elementi base per una corretta dieta per dimagrire. Ho già spiegato nel mio articolo “la dieta giusta non esiste” come appunto non esista un modello alimentare vincente, ma che il programma nutrizionale ideale è quello adatto alla nostra condizione fisiologica e psicologica in un determinato momento. Quindi il programma giusto di due mesi fa, adesso non è più il programma giusto, perché le condizioni sono cambiate.
1) Una dieta corretta per dimagrire non deve fare venire fame
Quando nei seminari cito questo punto, si crea sempre un certo brusio, come se quasi avessi detto un’assurdità. L’atteggiamento scettico nasce dal fatto che abbiamo una cattiva cultura su cos’è realmente una dieta. Dal greco dieta vuole dire “stile di vita“, cioè un modello nutrizionale da applicare per sempre. Quindi vi chiedo, ma che stile di vita è quello che vi costringe ad alzarvi desiderando cibo ed ad addormentarvi sognandolo?
Non è semplicemente uno stile di vita, è una sofferenza, che porta prima o poi a stress e frustrazione che sfociano in disastrose mangiate.

2) Lo screening è necessario per iniziare una dieta
Quindi è fondamentale valutare tramite screening specifici il reale fabbisogno della persona, cioè quante calorie ha bisogno una persona per sopperire al fabbisogno causato dal suo metabolismo basale, sommato alle calorie necessarie per sopperire alla necessità che si generano dalle attività che si svolgono durante la giornata (lavoro, sport, vita sociale, etc.) Una dieta non è la vostra dieta se prima non viene fatto questo tipo di studio, che richiede tempo e professionalità.
Per questo le diete copia incolla dei giornali o quelle fatte da persone che non hanno le qualifiche o sono incompetenti (vi ricordo che è reato penale fare diete se non si è iscritti all’albo dei medici o dei biologi) sono del tutto inefficaci se non dannose alla salute. Per calcolare il fabbisogno bisogna fare un recall delle 24 ore precedenti per valutare le attività della persona, poi inserire i dati in programmi specifici che assegneranno particolari coefficienti (detti LAF) ad ogni attività svolta. Una volta fatto questo il programma calcolerà una media finale ricavando un coefficiente unico a cui verranno moltiplicate le calorie del metabolismo basale. Il risultato è il reale fabbisogno della persona.
Solo dopo questo approccio, che richiede tempo ed esperienza, si avrà un dato corretto e utilizzabile. Pensare di compensare queste analisi con tabelle o cose simili non ha senso e porta a realizzare poi diete sbagliate.

Una volta che abbiamo questo dato saremo in grado di realizzare un programma con le calorie adeguate che sopperirà alle esigenza fisiologiche, senza essere eccessivamente restrittivo, e vi permetterà di dimagrire, dimagrire mangiando, uno slogan che uso sovente ma che in realtà è alla base di una dieta vincente, una dieta che diventa stile di vita.
3) La dieta alimentare corretta per dimagrire deve essere recepita come stile di vita.
E’ Inutile intraprendere programmi restrittivi con in testa una sola domanda “ per quanto tempo lo devo fare?”. È il peggiore degli inizi. Pensare che si possa fare un programma di privazione per un periodo e poi illudersi che una “miracolosa” dieta di mantenimento possa preservare il risultato è pura illusione. Se fate un periodo di ristrettezza calorica o di privazione alimentare, nel momento in cui aumentate le calorie o riprendete la categoria alimentare eliminata, dopo un certo periodo in cui l’organismo percepisce il cambiamento, riprenderete tutto il peso perso e non solo. Non devo citarvi studi scientifici a conferma, ognuno di voi, se non ha provato sulla propria pelle, ha sicuramente un amico o un’amica che ha tentato questo percorso e ha fallito.
4) La dieta corretta per dimagrire deve fare si che i risultati si mantengano
I risultati di una dieta corretta per dimagrire si mantengono solo se la dieta stessa diventa uno stile di vita. La dieta va studiata “su misura” e deve conciliarsi con la vita sociale, affettiva e lavorativa della persona. Deve tenere conto dell’alimentazione precedente, delle abitudini e della psicologia del paziente oltre ovviamente a tutti gli aspetti fisiologici e patologici. E soprattutto deve nascere dalla stretta collaborazione tra il professionista e l’interessato, per usare una metafora: un vestito cucito su misura. Esistono metodiche specifiche che consentono di arrivare a questo risultato che si basano su protocolli specifici, che io e i miei collaboratori utilizziamo da anni con successo.
5) La dieta corretta per dimagrire deve essere salutare
Ovviamente la dieta corretta per dimagrire deve essere salutare, ne abbiamo già ampiamente parlato negli articoli passati. Le diete che creano squilibrio e allontanano dall’omeostasi inevitabilmente causano un effetto rebound che porta la persona a ritrovarsi in poco tempo in una condizione di grasso peggiore di quella iniziale. Una dieta che causa squilibri e problematiche alla salute (come alcune diete chetogeniche) non potranno mai diventare stili di vita.

6) Una dieta corretta per dimagrire deve essere accompagnata da movimento
Il movimento è fondamentale. Va adattato alla persona con la stessa metodica con cui è stato creato il programma alimentare. L’attività fisica deve piacere e quindi deve essere non imposta. Deve entrare a fare parte della vita della persona senza creare stress e frustrazione e soprattutto deve essere fatta in modo continuativo. L’attività fisica complementare alla dietoterapia verrà trattata in modo specifico in un nuovo articolo che pubblicherò presto su questo blog. Continua a seguirmi per rimanere aggiornato.
I contenuti degli articoli non devono sostituirsi alle indicazioni del professionista della salute (medico etc.) che ha in cura il lettore, e neanche essere spunto per iniziative personali non monitorate dal medesimo Nel caso l’articolo tratti di principi attivi utilizzati negli integratori le diverse modalità di assunzione che potrebbero essere dedotte dagli articoli sono prettamente a scopo scientifico divulgativo (si tratta di studi scientifici, approfondimenti, esperienze personali di atleti e professionisti del settore) e quindi non vanno presi come riferimento pratico.Gli integratori vanno utilizzati secondo la posologia riportata in etichetta e sotto controllo di uno specialista.