Eliminare il glutine può danneggiare la flora batterica?
Che cos’è il glutine e perché eliminarlo?
Togliere il glutine senza un motivo fondato non sempre porta benefici!
Lo dice uno studio (Palma, Collado, Sanz Br.Nutr.2009) Valutando la composizione del microbiota ( della flora intestinale ) di individui che hanno eliminato dalla loro dieta gli alimenti contenente il glutine si è visto che in questi soggetti i Bifidobatteri e i Lattobacilli che hanno caratteristiche funzionali positive sono diminuiti in modo considerevole a discapito invece di batteri come escherichia Coli o enterobacteriaceae totali che invece hanno caratteristiche negative.
Altri studi hanno tentato di spiegare questo fenomeno e sono arrivati alla conclusione che ,chi elimina il glutine dalla dieta non sempre lo fa nel modo corretto e sovente anche senza un reale motivo . I
nfatti eliminare alimenti contenente glutine può comportare una ridotta assunzione di polisaccaridi con effetto prebiotico ( i prebiotici sono i composti che nutrono e favoriscono lo sviluppo della flora batterica) . Il problema si potrebbe ovviare efficacemente inserendo alimenti privi di glutine , ma rinforzati di polisaccaridi e probiotici. In questo modo si raggiungerebbe l’obbiettivo senza compromettere il microbiota.
Ma perché si toglie il glutine?
Sicuramente quando ci sono delle cause dirette come “la celiachia” che è una patologia dove chi ne è affetto ha una errata risposta immunologica al glutine, cioè il sistema immunitario tramite il linfociti T ha una risposta spropositata alla presenza di gliadina ( una proteina che costituisce il glutine) causando cosi’ infiammazione e danni all’intestino stesso. La malattia è autoimmune, cronica e si conferma in modo definitivo tramite biopsia, ma ci sono dei test molto efficaci e meno invasivi che possono dare la prima diagnosi.

Intolleranza al glutine , più difficile da riscontrare, di più recente individuazione chi ne è affetto ha un reale beneficio nell’eliminazione del glutine dalla dieta , pur non essendo affetto da celiachia vera e propia (NCGS) , quindi avendo riscontro negativo dai test e dalla biopsia, ma avendo tutti i sintomi che il glutine causa ai celiaci ( dierrea, infiammazione, malassorbimento etc).
- Allergia al grano
- Atassia da glutine
- Dermatite (dh)
Ma cos’è il glutine?
Il glutine è una proteina composta da gluteline (grano) e prolammine (gliadine grano, avenine avene etc) . Queste proteine hanno caratteristiche importanti nella panificazione in quanto hanno proprietà elastiche e quindi consentono una corretta lievitazione e fragranza dall’alimento.
Come altre proteine vegetali non è una proteina nobile, ha un aminoacidi limitante, la lisina.
Eliminare il glutine se non si rientra nelle categorie sopra elencate( allora diventa una necessità e bisogna ricorrere ad alimenti sostitutivi) significa privarsi di una importante categoria alimentare che fa parte della nostre cultura da millenni e che ci da oltre che nutrimento notevole piacere . ( pensiamo ad un piatto di pasta o al pane fragrante appena cotto etc).
Ci sono studi che parificano il piacere che si ricava dal cibo al piacere che si può ottenere da un successo lavorativo o dal sesso.

Quindi dal mio punto di vista da nutrizionista è molto importante non lasciarsi trasportare dalle mode, ponderare bene le scelte e soprattutto avere delle conferme scientifiche e non soltanto sensazioni.
Buona parte di chi si definisce celiaco o intollerante poi nella realtà non lo è, ed i problemi sono di diversa causa e origine.
Inoltre se mai si decidesse di compiere questo passo ,sia se si è motivati da cause reali, che non bisogna fare si che ci sia una corretta compensazione e che la nostra scelta non si traduca in una sola privazione che andrebbe a inficiare il nostro stato generale, come per esempio la corretta funzionalità del microbiota ( vedi inizio articolo).
Gli alimenti che contengono glutine sono :
- grano (frumento)
- farro
- orzo
- kamut
- segale
- avena ( meno)
Alimenti che non contengono glutine :
- riso
- mais
- amaranto
- grano saraceno
- miglio
I contenuti degli articoli non devono sostituirsi alle indicazioni del professionista che ha in cura il lettore. Nel caso l’articolo tratti di principi attivi utilizzati negli integratori le diverse modalità di assunzione che potrebbero essere dedotte dagli articoli sono prettamente a scopo scientifico divulgativo (si tratta di studi scientifici, approfondimenti, esperienze personali di atleti e professionisti del settore) e quindi non vanno presi come riferimento pratico.Gli integratori (salvo diversa prescrizione di professionista) vanno utilizzati secondo la posologia riportata in etichetta.