caduta dei capelli

Prevenire la caduta dei capelli con l’alimentazione

La caduta dei capelli, calvizie, o alopecia androgenetica, è un problema che colpisce soprattutto gli uomini, ed è sempre più diffuso anche tra i giovani.

Le cause che possono scatenare la calvizie, ovvero la caduta dei capelli, possono essere diverse. Ad esempio, ci può essere un fattore genetico, oppure si può attribuire all’attività ormonale, a malattie degenerative, all’assunzione di farmaci, all’età, a uno scorretto stile di vita e alimentazioni poco appropriate.

Calvizie: le cause della caduta dei capelli

Fattori genetici

Non è mai facile accettare segni di stempiature, diradamenti eccessivi o la completa perdita dei capelli, ma se proprio è necessario trovare un “colpevole”, per la maggior parte delle volte si possono ringraziare i propri genitori. In particolare la mamma se siete di sesso maschile: è da lei che si eredita infatti il cromosoma X che detiene quasi 300 regioni, detti marcatori genetici, responsabili della struttura, sviluppo e salute dei capelli. La mamma a sua volta potrebbe averlo ereditato da vostro nonno, che a sua volta aveva problemi di calvizie, magari ereditate da vostra bisnonna, e così via. Naturalmente vostra mamma non è l’unica responsabile del vostro problema: si stima infatti che ci sia una maggiore predisposizione alla calvizie per i figli che hanno il papà affetto anch’esso da alopecia androgenetica.

calvizie dott. Enrico Veronese
La prevenzione aiuta

Tuttavia, se fosse solo una questione di cromosomi e marcatori non si spiegherebbe il perché la calvizie colpisce maggiormente gli uomini, che hanno un solo cromosoma X, rispetto alle donne, che hanno ben 2 cromosomi X nel loro corredo genetico.

Livelli di testosterone

Tralasciando il fatto che ci sono soggetti meno fortunati (che manifestano esteticamente la caduta dei capelli) e più fortunati (che non manifestano calvizie perché non hanno ereditato il gene o perché lo hanno ereditato in forma latente), ecco che entrano in scena gli ormoni, i quali giocano un ruolo fondamentale.

Tenendo sempre conto dei fattori chiave che sono la predisposizione genetica e la sensibilità dei bulbi piliferi, la calvizie o alopecia androgenetica può dipendere anche dai livelli di testosterone.

Bassi quantitativi di testosterone e alti livelli di diidrotestosterone, che per semplicità chiameremo DHT, concentrati nel cuoio capelluto sono i principali contributori di alopecia e calvizie.

calvizie caduta dei capelli
bulbo pilifero

I problemi di calvizie sono infatti legati a un enzima, la 5alfa-reduttasi di tipo II, che ha la capacità di convertire il testosterone nel suo catabolita, il DHT. Ad alti livelli di DHT si associano sviluppo limitato dei capelli e atrofizzazione dei bulbi piliferi. I bulbi piliferi che sono maggiormente coinvolti risiedono sulla sommità del capo e interessano la regione fronto-parietale. Le zone meno coinvolte invece si trovano dietro, in prossimità della nuca.

Nei primi stadi della calvizie, si assiste dapprima ad un assottigliamento e aumento di fragilità, per poi terminare con la morte definitiva del bulbo, e di conseguenza caduta definitiva del capello. Il risultato che si riscontra il più delle volte è che gli uomini tendono a diventare stempiati e le donne con capelli diradati sempre meno fitti.

Donne, testosterone ed estrogeni

Abbiamo detto che le donne sono meno predisposte alla caduta dei capelli e alla calvizie rispetto agli uomini. Questo è dovuto principalmente a due fattori:

  • Le donne producono molto meno testosterone e, di conseguenza, meno testosterone può venire convertito in DHT.
  • La presenza di estrogeni che, al contrario del DHT, stimolano la proliferazione dei capelli. Non è una regola assoluta, però è una cosa che si verifica anche negli uomini. Chi possiede livelli di estrogeni più alti infatti è meno soggetto a calvizie. Tuttavia è più soggetto ad altri problemi come ginecomastia, affievolimento del desiderio sessuale, mancanza di eccitamento e problemi di erezione.

Aprendo una rapido inciso sulla farmacologia, è ormai cosa nota che chi si sottopone a cicli di chemioterapia assiste già nel primo periodo alla caduta di enormi quantità di capelli, che può essere parziale o totale. Questo è dovuto dal tipo di farmaco antitumorale impiegato e dall’azione che coinvolge tutto il sistema immunitario, comprese le cellule non tumorali impiegate nella formazione e sviluppo del capello, che ricordiamo essere costituito principalmente da cheratina (una proteina). Allo stesso modo, seppur con impatto decisamente più lieve, anche lo stress ha un impatto simile sulla caduta dei capelli.

Ora che abbiamo appreso le cause più comuni responsabili delle calvizie, andiamo al nocciolo della questione: è possibile porre rimedio alle calvizie?

L’alimentazione può aiutare a prevenire la caduta dei capelli

Parrucche, trapianti, interventi di tricopigmentazione, etc. sono rimedi alla calvizie più o meno drastici. È necessario tuttavia sottolineare che sono tutte vie percorribili per rimediare a danni già di per sé irreversibili, che risolvono il problema, ma non lo curano alla radice.

Premettendo che è sempre meglio prevenire che curare, proprio nell’alimentazione vi sono alcuni elementi che possono aiutare a lenire il problema.

Partiamo dal fatto che coloro che hanno un’alimentazione scorretta danneggiano in primo luogo la propria salute e in secondo luogo anche i propri capelli. Infatti anch’essi necessitano di nutrimento, così come i muscoli, le ossa, gli organi e tutto quello di cui siamo fatti!

Diete restrittive

Le diete ipocaloriche e un’alimentazione poco varia sono due dei principali fattori di rischio che possono compromettere la salute dei capelli.

Come abbiamo detto prima, i capelli sono fatti principalmente di cheratina, motivo per cui il metabolismo proteico è coinvolto.

Non bisogna quindi sottovalutare i quantitativi di proteine introdotti nella dieta. Questo perchè le proteine vengono catabolizzate in pezzetti più piccoli per poter essere assorbite e successivamente ricostituite ed impiegate nella formazione di unghie, peli, capelli, ecc.

Aminoacidi solforati

calvizie dott. Enrico Veronese
aminoacido solforato

Per mantenere in salute i propri capelli è necessario che non ci sia carenza di alcuni aminoacidi. In particolare quelli solforati (metionina e cisteina) che sono determinanti per la struttura e l’integrità dei capelli. Infatti la peculiarità di questi due aminoacidi è che contengono zolfo.

Le catene di cheratina che sono la base dei capelli, vengono irrobustite e legate ad altre catene di cheratina proprio grazie al legame disolfuro fornito da metionina e cisteina.

In alcuni soggetti la formazione di questi ponti fa sì che la struttura proteica si ripieghi formando una “spirale” che dà origine al fenomeno dei capelli ricci. Quando si utilizzano le piastre per capelli invece questi tornano lisci perché i ponti vengono rotti dal trattamento termico.

Nell’alimentazione non devono mai mancare metionina e cisteina perché una loro carenza porta ad indebolimento, sviluppo limitato e cadute. Ricordiamo infatti che la metionina è un aminoacido essenziale, mentre la cisteina è un aminoacido semi-essenziale.

Quest’ultimo può aver origine proprio a partire dalla metionina, la quale non può essere sintetizzata nel nostro organismo. Per questo è indispensabile assumerla con l’alimentazione e l’integrazione.

Polifenoli

I polifenoli sono dei preziosissimi antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare e ci proteggono dalle infiammazioni. Servono inoltre a proteggerci dalle calvizie, favorendo la crescita dei capelli e rendendoli morbidi e lucidi.

Vitamine

Assieme agli aminoacidi solforati e polifenoli, in una giusta alimentazione per la salvaguardia della salute dei capelli e non solo, vanno senza dubbio menzionate le vitamine che svolgono un ruolo protettivo e regolatore. Molto importanti sono la Biotina (Vitamina B8) e l’inositolo (Vitamina B7). La biotina regola la produzione di sebo cutaneo che lubrifica il cuoio capelluto, rendendo morbidi e setosi i capelli idratandoli costantemente. Inoltre essa può contrastare la caduta di capelli per quei soggetti che hanno carenza di tale vitamina.

Inositolo (Vitamina B7)

L’inositolo protegge le membrane cellulari, fortificando i capelli alla radice. Vitamina C e Vitamina E, assieme ai polifenoli, sono eccezionali antiossidanti che regolano la buona circolazione del sangue, portando così i nutrimenti ai follicoli, quindi anch’esse indispensabili.

Minerali

Gli oligoelementi come zinco e ferro sono contenuti soprattutto nei prodotti di origine animale e nelle verdure. Sono necessari al rafforzamento della struttura del capello e alla rigenerazione dei tessuti danneggiati. Il rame invece è implicato nella pigmentazione, scongiurando la comparsa di capelli bianchi.

Omega 3

Gli Omega 3, esattamente come la Vitamina E, permettono al sangue di fluire correttamente e di apportare con regolarità i nutrienti per sviluppare e rinforzare le strutture e le cellule pilifere.

Serenoa repens

A livello ormonale, la pianta Serenoa repens si è dimostrata un ottimo rimedio per bloccare l’enzima 5alfa-reduttasi di tipo II. Enzima che, come abbiamo già detto, converte il testosterone in DHT, che atrofizza i bulbi piliferi.

Dieta varia equilibrata e controllata

Una dieta sana ed equilibrata diventa dunque indispensabile per prevenire la calvizie. È necessario assumere tutti gli alimenti in modo equilibrato.

È importante non esagerare con carni rosse, pesce azzurro e latticini, e mangiare con regolarità frutta e verdura, in particolare frutta secca e legumi.

Dove sussistono problemi di assimilazione di alcuni elementi è sempre bene integrare. Infine mai scordare di associare il regime alimentare ad un’adeguata e costante attività fisica!

Questa permette infatti di migliorare il flusso cardiocircolatorio e di metabolizzare meglio i macro e microelementi.

Software nutrizionale

Per il raggiungimento di questo obiettivo esiste un software nutrizionale che io e i miei collaboratori utilizziamo quotidianamente per le consulenze. Questo software permette di rilevare tutti gli elementi micro e macro della normale alimentazione ed è utilizzato anche dal Dipartimento di Nutrizione dell’Università di Milano.

Come funziona questo software?

Innanzitutto si inseriscono i dati relativi all’alimentazione abituale. Il programma quindi estrapola per es. la quantità di vitamina E che si ingerisce complessivamente nella giornata e fa la stessa cosa con zinco, aminoacidi, vitamina C, ecc.  Ma non solo: viene anche rilevato il potere antiossidante complessivo della dieta, misurato in ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity).

Grazie a questi preziosissimi dati si riesce a capire se l’apporto esogeno degli oligoelementi importanti per la salute del capello è corretto o meno. Nel caso in cui non lo fosse, si può modificare l’alimentazione o eventualmente introdurre degli integratori, evitando così eccessi ed errori.

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